Abbiamo finalmente visitato la Mostra Raffaello 1520-1483 alle Scuderie del Quirinale e siamo lieti di convividere con voi le nostre impressioni.
La mostra è stata recentemente prolungata fino al 30 Agosto, con prenotazione obbligatoria, ingressi e tempi contingentati a causa delle restrizioni Covid-19. Piccole limitazioni che nulla tolgono a una delle più belle esposizioni mai viste a Roma.
Buona lettura!
Il Divin Pittore celebrato dalla sua Roma.
La Mostra di Raffaello a Roma, programmata per celebrare i cinquecento anni dalla morte del Divin Pittore, avrebbe dovuto essere un evento epocale, per appassionati da tutto il mondo.
Questo sia per l’entità della Mostra (nulla di così maestoso è stato dedicato prima a Raffaello: ben duecento capolavori tra dipinti, disegni ed opere di confronto arrivate dai Musei di tutto il mondo) che per la prestigiosa location (le magnifiche Scuderie del Quirinale) che, infine, per il periodo.
La mostra, infatti, era inizialmente programmata dal 5 Marzo al 2 Giugno, mesi in cui Roma è di norma visitata da decine di migliaia di turisti.
Purtroppo l’emergenza Covid ha stravolto i piani di tutti e anche Raffaello non ha potuto essere celebrato dalla “sua” Roma come meritava.
Tuttavia, se non potrete visitare la Mostra di Raffaello nelle ultime settimane di programmazione, cerchiamo di consolarvi con il nostro racconto, ricordandovi -inoltre- che moltissime opere del genio urbinate possono essere visitate a Roma, sempre!
Oltre alle celeberrime Stanze e Logge Vaticane, vi segnaliamo la splendida Villa Farnesina di Trastevere – dove Raffaello realizzò incantevoli affreschi per il banchiere Agostino Chigi – e Villa Madama a Monte Mario, progettata per il cardinale Giulio de’ Medici.
Da non perdere anche i capolavori nelle chiese di Santa Maria della Pace e Santa Maria del Popolo, dove Raffaello lavorò a due cappelle per il ricchissimo Chigi.
A Palazzo Barberini, poi, potrete incontrare la bellissima Fornarina (provvisoriamente esposta in Mostra).
Infine, vi consigliamo una chicca meno nota ma altrettanto preziosa: la piccola Chiesa di Sant’Eligio degli Orefici incastonata tra Via Giulia e il Tevere, molto probabilmente ideata dal genio di Urbino.
Da Firenze a Roma, il Rinascimento nelle mani di Raffaello.
Tornando alla Mostra di Raffaello, il percorso espositivo è avvincente e originale. Sostanzialmente un viaggio indietro nel tempo, dalla morte alla (ri)nascita del genio urbinate, come suggerisce il titolo della Mostra: Raffaello 1520-1483.
Dunque si parte dalla fine, ossia dal momento in cui la notizia della morte di Raffaello esplode improvvisa nelle strade di Roma e si propaga immediatamente nelle corti di tutta Europa.
Si spegneva a soli 37 anni il Divin Pittore, astro nascente del Rinascimento italiano.
Moriva uno dei più grandi artisti di sempre, cui due Papi illuminati avevano consegnato le chiavi della Città Eterna, per riportarla ai fasti dell’antichità.
Nel 1508 Raffaello era giunto a Roma su invito di Giulio II, “Papa guerriero” e geniale “talent scout” che lascerà un segno profondo nella storia della città e del mondo.
Sono gli anni in cui il baricentro del Rinascimento si sposta da Firenze a Roma, dove -all’arrivo dell’urbinate- lavorano già artisti del calibro di Bramante e Michelangelo.
Grandi scoperte archeologiche e un rinnovato legame con il passato pompano nuova linfa nel tessuto di una città che, riscoprendo le sue radici, torna finalmente a pensare al futuro.
Alla morte di Giulio II nel 1513, il nuovo Papa Leone X -eccelso umanista e membro della famiglia Medici- rilancerà la visione ambiziosa del predecessore e metterà Raffaello ancora più al centro dei progetti di rinascita culturale e urbanistica di Roma.
I ritratti di entrambi i Papi sono esposti in mostra e danno la cifra delle doti eccelse di Raffaello sia come “pittore di corte” che come raffinato indagatore della psiche umana.
Ne escono due immagini di uomini molto diversi ma ugualmente autorevoli. Un guerriero stanco, il primo. Un fine pensatore, il secondo.
Pittura, Scultura e Architettura. Un genio poliedrico al servizio dell’Arte.
Il percorso della mostra si snoda a toccare le tappe più significative dell’esperienza artistica di Raffaello, in tutte le sue forme espressive.
Dalla pittura si passa allo studio della statuaria classica e delle grandi architetture di Roma antica, fonti di ispirazione costante nella vita dell’artista.
In particolare, Raffaello fu visceralmente legato al Pantheon, dove ebbe infine il privilegio di essere seppellito su sua stessa richiesta.
Proprio la cappella che accoglie il sepolcro di Raffaello, impreziosita da la Madonna del Sasso dell’amico Lorenzetto e dal celebre epitaffio di Pietro Bembo, è riprodotta in proporzioni reali nella sala di ingresso alla mostra.
Un’altra sala è dedicata agli splendidi ritratti femmminili di Raffaello.
Si coglie subito una grande passione per le donne nel sorriso delicato della Fornarina (amante trasteverina dell’artista) e nello sguardo intenso de la Velata.
I debutti di Raffaello. Un talento rivoluzionario a custodia della Classicità.
Proseguendo nel percorso della Mostra si fa un altro passo indietro nel tempo e nella vita di Raffaello.
Da Roma ci si sposta a Firenze, dove l’artista visse quattro anni (1504-1508) e arricchì la sua formazione confrontandosi con il genio di Leonardo e la potenza di Michelangelo, allora impegnati sulle committenze dei Medici e di altri mecenati fiorentini.
L’ultima sala è infine dedicata ai debutti artistici di Raffaello, profondamente influenzato dai suoi primi grandi maestri nel periodo in cui visse tra Urbino, Perugia, Città di Castello e Siena.
Oltre al padre – affermato pittore – ci riferiamo al Perugino e al Pinturicchio, di cui il Divin Pittore seppe assorbire a fondo le lezioni, salvo poi rivoluzionare i dettami tradizionali della pittura dell’epoca.
In conclusione, il filo conduttore dell’opera di Raffaello sembra essere proprio una costante sperimentazione, pur sempre ancorata ai paradigmi dell’arte classica di cui egli era attento studioso e orgoglioso custode.
Raffaello, sempre.
Sulla soglia d’uscita lo sguardo incantato di Raffaello osserva i visitatori dal toccante autoritratto del 1506-1508.
Il Divin Pittore, nato ad Urbino ma adottato dalla sua Roma, sembra salutare il pubblico invitandolo – rinato – a tuffarsi nelle meraviglie della Città Eterna da lui così amata.
Proprio sulla scala che conduce all’esterno delle Scuderie del Quirinale, tutta la bellezza di Roma si apre alla vista tra preziose vetrate panoramiche.
Su questa immagine non ci resta che augurarvi di visitare presto la Mostra di Raffaello, un evento che lascerà il segno nonostante lo strano periodo in cui viviamo.
Inoltre vi invitiamo a contattarci per organizzare una visita guidata alla Mostra, o anche un tour personalizzato tra le opere meno note di Raffaello a Roma o nello splendore dei Musei Vaticani e della Basilica di San Pietro.
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Tutte le informazioni sulla Mostra di Raffaello:
- INDIRIZZO: Scuderie del Quirinale, Via Ventiquattro Maggio 16 – Roma
- ORARIO: tutti i giorni dalle 9:00 alle 22:00 nel rispetto delle misure sanitarie straordinarie previste per l’emergenza Covid-19
- WEBSITE E PRENOTAZIONI: www.scuderiequirinale.it