I vicoli di Trastevere sono le viscere di Roma. Da sempre luogo di osterie, botteghe artigianali e partite di carte giocate agli angoli delle strade, l’esuberanza del Rione (ormai considerato, a pieno titolo, Centro Storico) si manifesta anche nella sua arte di strada.
La street art a Trastevere è molto più spontanea rispetto al resto della street art di Roma, perché gli edifici storici del Rione sono considerati ‘beni culturali’ e -quindi- protetti da vincoli architettonici che rendono molto difficile ottenere le autorizzazioni necessarie ad intervenire con murales di grandi dimensioni.
Come spesso accade, questo limite è stato interpretato come un’opportunità dagli street artist di Roma, che hanno fatto di Trastevere il centro della poster art della capitale.
Da sempre i poster sono tra i medium preferiti di molti street artist perché permettono di creare un’immagine nella tranquillità del proprio studio e -successivamente- installarla in strada in modo rapido e senza attirare troppa attenzione.
La riproducibilità del poster permette all’artista di affermare facilmente la propria identità visiva, mentre nel carattere effimero del medium prescelto si può anche leggere una forma di rispetto per la storia dei muri di Trastevere.
Passeggiando per i vicoli di Trastevere troviamo poster di artisti molto attivi a Roma come Kappa2Emme, Merioone “Fishes Invasion”, Qwerty, Ablup, Eiknarf, Guaro, MIMI the ClowN, Elia900 e Harry Greb, ma anche molti poster di artisti di passaggio nella capitale che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di contribuire con le loro opere alla collezione di poster art di Trastevere, che è diventata -così- una delle più famose mondo.
In particolare, a Trastevere si trovano cinque murate di poster art, il cui impatto visivo non ha nulla da invidiare ai più famosi murales di Roma.
La più conosciuta è in Via della Lungaretta, proprio all’angolo con Piazza Santa Maria in Trastevere. Qui è da decenni che street artist di Roma e internazionali ‘coltivano’ un muro che, proprio come un orto, cambia a seconda delle stagioni in modo organico e spontaneo.
Lo stesso vale per la murata in Via della Paglia, dall’altro lato della piazza; per il muro davanti allo storico bar di quartiere ‘San Callisto’, un famoso punto di ritrovo della movida Trasteverina; e per l’angolo all’inizio di Via Garibaldi, da dove si accede al Rione passando sotto Porta Settimiana.
L’installazione di poster art di Trastevere a cui ha preso parte il maggior numero di artisti si trova all’ingresso del Cinema America.
Occupato nel 2012 dopo ben 14 anni di abbandono, il cinema era diventato il simbolo di una rinascita trasteverina basata sull’arte e la cultura, piuttosto che sulla speculazione edilizia. Purtroppo il cinema è stato sgomberato nel 2014 e -da allora- numerosi street artist hanno lasciato un’opera commemorativa sulle sue porte, per sempre chiuse al pubblico.
Nonostante i vincoli architettonici imposti sugli edifici storici del Rione, è comunque possibile ammirare qualche murales a Trastevere, primo fra tutti “I still remember how it was before” dipinto dall’artista inglese My Dog Sighs sul muro dell’ospedale Nuovo Regina Margherita.
L’opera è stata realizzata nel 2018 nell’ambito di Forgotten Project, un’iniziativa volta a valorizzare il patrimonio architettonico contemporaneo di Roma attraverso l’arte urbana.
Il murales di My Dog Sighs a Trastevere è composto da ben 540 occhi, ognuno dei quali contiene il riflesso dello skyline romano e la silhouette di personaggi nati, morti o che hanno lavorato all’interno dell’ospedale.
Per chi volesse sbirciare nel “dietro le quinte” di quest’opera, ecco un mio articolo in inglese con intervista all’autore: My Dog Sighs in Rome: The Making-of a Large-scale Mural for Forgotten Project.
Un’altra opera di street art a Trastevere di grande impatto visivo è la scalinata di Via Ugo Bassi, strada che prende il nome dal prete garibaldino protagonista del film “In nome del popolo sovrano” di Luigi Magni.
E proprio a questo film l’artista romano Diavù si è ispirato quando, nel 2015, ha ritratto su questa maestosa scalinata il volto dell’attrice Elena Sofia Ricci, anche lei immortalata da Luigi Magni nel suo film del 1990.
Sempre tra le opere autorizzate di street art a Trastevere troviamo la bellissima saracinesca di Palazzo Velli Expo in Piazza Sant’Egidio, dipinta dallo street artist torinese Neve in occasione della sua mostra personale al Velli nel 2016.
Con lo stile iper-realista che lo contraddistingue, l’artista ha dipinto Anna Perenna, antica dea romana di cui scriveva già Ovidio. L’artista ha visto in questa vecchia saggia dal viso ricoperto di rughe ma con lo sguardo ancora pieno di vitalità, la perfetta metafora del Rione Trastevere.
Infine, pur essendo ormai sul punto di scomparire, non possiamo non ricordare tra le maggiori opere di street art a Trastevere il maestoso intervento dell’artista sudafricano William Kentridge che, nel 2016, ha realizzato “Triumphs and Laments” con una particolare tecnica detta idropulitura selettiva.
Conosciuta anche con il nome di “reverse graffiti”, questa tecnica consiste nella rimozione di smog, muschi, licheni e cianobatteri solo negli spazi delimitati dagli stencil realizzati dall’artista. L’opera che ne risulta è quindi ‘viva’, e con il passare del tempo la natura e lo smog di una delle vie più trafficate di Roma restituiranno al muro il suo aspetto originario.
D’altronde, è stata proprio l’effimerità di questo intervento a permettere di aggirare i vincoli imposti su muri di alto valore architettonico come lo sono i muraglioni del Tevere.
Il murales di Kentridge è lungo 550 metri (!) e rappresenta 80 immagini -tra sacre e profane- ispirate alla storia di Roma. Le immagini derivano da iconografie classiche della storia dell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea.
Alla storia dell’arte di Roma si è ispirato anche C215 –famoso stencil artist francese e grande amante della nostra città- il quale ha realizzato splendidi stencil di soggetto religioso e ispirazione Caravaggesca nel corso dei suoi numerosi viaggi a Roma.
Su una cassetta delle poste di Piazza Trilussa è ancora possibile ammirare -anche se un po’ sbiadito- uno di questi stencil. L’opera è ispirata al volto del ragazzo dipinto da Caravaggio al centro de “La vocazione di San Matteo”, capolavoro conservato nella chiesa romana di San Luigi dei Francesi.
Un ultimo consiglio, anzi due: trattandosi principalmente di opere di piccole e medie dimensioni, la street art a Trastevere va scoperta passeggiando tra i vicoli del Rione, magari facendo tappa in una delle storiche trattorie della zona.
Infine, nel caso vogliate organizzare un tour guidato nella street art di Trastevere o di altri quartieri di Roma come Ostiense, il Pigneto o San Lorenzo, non esitate a contattarci e personalizzeremo il nostro Tour della Street Art di Roma in base alle vostre esigenze!
Testo a cura di Giulia, street art blogger e fondatrice di Blocal