I graffiti sono indissolubilmente legati ai treni, e quindi non stupisce che i muri del quartiere situato tra le due principali stazioni ferroviarie della capitale -Termini e Tiburtina- siano pieni di tags e throw-ups.
I graffiti a San Lorenzo sono di casa e raccontano un quartiere vivace, abitato principalmente da studenti provenienti da tutta Italia e frequentato dagli amanti della vita notturna capitolina.
Il dinamismo di questo quartiere popolare non è sfuggito ai pionieri della street art romana, che proprio qui hanno realizzato i loro primi stencil e murales illegali.
La street art a San Lorenzo è fiorita in anni in cui il fenomeno non aveva ancora preso piede in tanti altri quartieri romani, e le tracce di questo periodo “d’avanguardia” sono ancora visibili sui muri di San Lorenzo.
Quando poi anche a Roma si sono iniziate ad organizzare le prime murate legali, San Lorenzo è stato nuovamente un quartiere all’avanguardia.
In Via degli Ausoni, il muro del campo sportivo ancora sfoggia -sebbene stinte e scolorate- alcune delle opere realizzate nel 2010 (praticamente preistoria nel mondo della street art!) in occasione dell’evento “Collective”, per mano di artisti come Hogre, Omino71, Agostino Iacurci, Honi, Hitnes, Lucamaleonte, Uno, Hopnn e molti altri.
In tempi più recenti, la collezione di street art di San Lorenzo si è arricchita di opere di grandi dimensioni, in linea con il trend del muralismo che ha conquistato moltissimi paesi.
Tra queste opere, le più note sono quelle in ricordo del bombardamento alleato che colpì il quartiere il 19 Luglio 1943; un triste evento la cui memoria è ancora visibile nei vuoti esistenti tra i palazzi.
Nel 2018 il concorso MYllenniun Award ha promosso la realizzazione di due opere di street art a San Lorenzo proprio su due dei palazzi che ancora mostrano le ferite della guerra.
Il primo murales dedicato al bombardamento di San Lorenzo è stato realizzato da Giulio Vesprini e Nulo tra Via degli Ausoni e Via dei Sabelli. “Cerchio G38” è un’esplosione di colore che unisce i tipici tratti astratti dei due artisti, simboleggiando il potere dei colori contro ogni guerra.
L’altro murales di San Lorenzo dedicato al bombardamento è un trittico dipinto da Guerrilla Spam, un collettivo che si avvale della collaborazione di artisti, filosofi e architetti. Situato in Via degli Equi, questo maestoso murales di San Lorenzo mette in relazione le rovine della Basilica di San Lorenzo bombardata nel 1943 con una moschea in fiamme “altrove oggi”.
Le vittime innocenti delle guerre sono tutte uguali, suggerisce la figura -a metà tra una madonna e madre natura- che occupa la murata centrale.
Interessante anche il collegamento tra i tre simboli nelle nicchie superiori: la volta a botte tipica dell’edilizia romana, l’arco carenato che tipicamente accoglie le statue del Buddha e -al centro- il Nodo di Salomone, simbolo di unione e augurio di convivenza.
Il bombardamento del ’43 appare anche nel dittico monumentale dipinto da Lucamaleonte e ispirato all’identità del quartiere.
Situato tra Via dei Reti e Via dei Piceni, “Patrimonio Indigeno” ci racconta dell’antico agro Verano, del martirio di San Lorenzo (il quartiere prende il nome dalla Basilica a lui dedicata, rappresentata in quest’opera da un capitello) e di due luoghi iconici della zona: il cimitero monumentale (simboleggiato dal corvo con i crisantemi) e l’Università (rappresentata dalla Dea Minerva).
L’intera opera, infine, è pregna dello spirito partigiano e antifascista che ha fatto di San Lorenzo uno dei centri della Resistenza romana (i papaveri rossi).
Un altro murales di San Lorenzo ispirato allo spirito del quartiere è “Nobody Excluded”.
Qui l’artista Luogo Comune ha voluto raccontare l’anima associativa di San Lorenzo, celebrando tutti gli spazi occupati e le realtà in vario modo attive sul territorio che si battono per l’integrazione e la convivenza tra le tante diverse identità ed etnie che abitano il quartiere.
Di spazi indipendenti attivi nel sociale e nella cultura, a San Lorenzo, ce ne sono tantissimi.
Tra questi, vi consigliamo di visitare il Nuovo Cinema Palazzo, occupato nel 2011 da un gruppo di artisti, abitanti del quartiere e operatori culturali che impedirono la trasformazione dello storico cinema in un casinò.
All’ingresso di questo centro culturale troviamo un murales di Sten & Lex. L’opera risale al periodo in cui gli artisti realizzavano ritratti con la tecnica dello stencil. Dopo aver graffiato i poster e applicato il colore (nero, in genere) nelle fessure, i due artisti affidavano la matrice al tempo e agli eventi atmosferici.
Di grande impatto è il murales di San Lorenzo realizzato il 25 Novembre 2012, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Lungo tutta Via Dei Sardi, Elisa Caracciolo ha rappresentato 107 sagome bianche che si tengono per mano, ognuna con una targhetta e una data, in ricordo degli omicidi avvenuti quell’anno. L’anno seguente, l’opera è stata -amaramente- ampliata con l’aggiunta di 162 vittime.
Altri due murales di San Lorenzo da non perdere sono:
1) “Tutti in Bici” di Simone Ferrarini, con la collaborazione del Collettivo FX, su Via dei Peligni;
2) “Kidz are the future” realizzato in Via de Lollis in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo da quattro storici graffitari di San Lorenzo (Napal, Brus, Brek e Ade);
C’è infine un’ultima caratteristica della street art di San Lorenzo che la lega, in modo autentico, a questo quartiere di botteghe artigiane, birrerie e trattorie storiche.
La maggior parte delle saracinesche di San Lorenzo è dipinta: racconta storie e momenti di vita legate alla natura dell’esercizio commerciale, o ostenta del puro lettering che richiama la tradizione delle insegne dipinte a mano.
Queste esperienze sono nate in modo spontaneo e genuino dall’incontro tra gli street artist di Roma e i proprietari dei negozi di San Lorenzo, senza l’interferenza di curatori o altri “esperti”.
La loro bellezza sta proprio nel fatto che sono espressione di un rapporto di collaborazione e supporto reciproco tra i diversi attori del tessuto sociale di questo quartiere così eclettico e affascinante, che vi invitiamo a scoprire attraverso il nostro Tour della Street Art di Roma!
Testo a cura di Giulia, street art blogger e fondatrice di Blocal