“Regina Aquarum” era uno degli appellativi di Roma nell’antichità. Basta visitare i maestosi acquedotti che si rincorrono e intrecciano nel Parco degli Acquedotti per capire il perché.
Una passeggiata al tramonto sarebbe ancora meglio…a quell’ora la potenza dei giganti di pietra si tinge davvero di magia.
Il Parco degli Acquedotti: Giganti di Pietra al servizio della Regina
Per apprezzare a pieno il fascino e la magia del Parco degli Acquedotti bisogna fare qualche passo indietro nel tempo, fino all’epoca di Roma antica, quando la città vantava un sistema idrico così efficiente da far invidia alle più moderne metropoli.
Palazzi patrizi, fontane pubbliche e grandiosi complessi termali potevano contare su acqua corrente e abbondante, soprattutto nel periodo imperiale.
Tuttavia i primi acquedotti romani risalgono già all’epoca repubblicana, quando presero corpo, nell’ordine, l’Anio Vetus (III sec. aC), l’Aqua Marcia (II sec. aC) , l’Aqua Tepula (II sec. aC) e l’Aqua Julia (I sec. aC).
Si tratta di costruzioni grandiose alimentate dalle sorgenti dei Colli Albani e dell’Alta Valle dell’Aniene. Capolavori di ingegneria che conducevano in città centinaia di migliaia di metri cubi di acqua al giorno!
L’acqua correva per lo più su possenti strutture ad archi di tufo e laterizio, innalzate nel corso dei secoli grazie al lavoro incessante di migliaia di schiavi.
Rimandiamo a testi più specifici sulle tecnicalità degli acquedotti e ci soffermiamo, invece, sulla poesia del loro snodarsi sinuoso tra la campagna romana e i palazzi di città.
Molti pezzi di questi serpenti di pietra, infatti, si insinuano ancora qua e là nell’abitato moderno.
Un intreccio avvolgente si trova a Porta Maggiore, punto di arrivo nell’Urbe di tutti gli acquedotti già nominati.
Da qui diversi percorsi si dipanavano in direzione dei sette colli di Roma. L’idea dei nostri antenati, infatti, era semplice e geniale: raggiungere i punti più alti della città per distribuire l’acqua nelle aree sottostanti.
Il Parco degli Acquedotti: Luogo di Contemplazione e Polmone Verde di Roma
Il luogo più affascinante dove ammirare gli antichi acquedotti di Roma è sicuramente il Parco degli Acquedotti.
Istituito negli anni ’60 su iniziativa di un comitato cittadino locale, nel 1987 il Parco entrò a far parte del Parco Regionale dell’Appia Antica per garantire maggiori tutele a un’area suburbana dal valore inestimabile (in altri articoli del nostro Blog abbiamo parlato del Parco di Tor Fiscale e del Parco della Caffarella, articolazioni dello stesso grande Parco dell’Appia Antica).
Siamo a una decina di chilometri a sud-est dal centro storico di Roma, tra Via Tuscolana e Via Appia Nuova, nel cuore del quartiere Appio-Latino.
E’ una zona della città densamente abitata e molto orgogliosa di ospitare uno spazio verde che non ha eguali al mondo.
Tra gialle distese di grano e morbidi campi erbosi, il visitatore è immediatamente proiettato fuori dal tempo quando all’improvviso si trova a camminare lungo l‘antico tracciato della Via Latina, tra i resti dell’Aqua Marcia e le possenti arcate dell’Aqua Claudia (I sec. dC).
Il senso della Storia che si respira all’interno del Parco degli Acquedotti è acuito dalla presenza di un altro acquedotto, più recente, che si sovrappone a quelli antichi.
Si tratta dell’Aqua Felice, voluta da Papa Sisto V a fine ‘500 e costruita riutilizzando buona parte degli archi dell’Aqua Marcia, su cui già insistevano anche l’Aqua Tepula e l’Aqua Julia.
Già, perchè i Romani erano grandi architetti, ma non disdegnavano la nobile arte del reciclo!
Ad arricchire di fascino e mistero il Parco degli Acquedotti compaiono e scompaiono tra la vegetazione i ruderi di antiche ville suburbane -come quella delle Vignacce- e di eleganti casali settecenteschi.
Nel centro del Parco, il Casale di Roma Vecchia evoca i tempi in cui, tra medioevo e rinascimento, l’area era ricompresa nella vasta Tenuta di Roma Vecchia, proprietà ecclesiastica collegata all’odierno Ospedale San Giovanni.
Di fronte a tanta bellezza è comprensibile come il Parco degli Acquedotti abbia esercitato da sempre un fascino irresistibile su viaggiatori e artisti di tutte le epoche. I loro racconti e le loro opere ci hanno tramandato immagini indelebili di romantiche rovine adagiate sui campi coltivati.
Testimonianze preziose di un paesaggio unico al confine tra la Città Eterna e il verde Agro Romano.
Il Parco degli Acquedotti: un Sito unico al mondo
In conclusione, il Parco degli Acquedotti rappresenta non solo un sito storico davvero unico, ma anche un eccezionale polmone verde di Roma.
Per i più golosi, Il Parco ospita una caffetteria-pizzeria con tavoli all’aperto presso l’ingresso di Via Lemonia. Mentre per i più sportivi è presente un comodo noleggio bici per esplorare gli scorci più suggestivi del Parco.
Insomma ce n’è per tutti i gusti: dai più grandi ai più piccini, dai visitatori più contemplativi a quelli più dinamici.
Ci auguriamo di avervi invogliato ad esplorare un’altra meraviglia della nostra città, e vi invitiamo a contattarci se volete organizzare una visita guidata del Parco degli Acquedotti con la famiglia o un gruppo di amici!
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Tutte le informazioni sul Parco degli Acquedotti:
- INGRESSO PRINCIPALE: Via Lemonia 221
- COLLEGAMENTI: La zona è ben collegata con il centro città e può essere raggiunta facilmente in auto o in metropolitana (Metro A, fermate Giulio Agricola o Subaugusta).
- WEBSITE: www.parcodegliacquedotti.it