Quartiere con un forte senso di identità comunitaria, il Pigneto nasce come una città giardino fatta di villini e stradine tranquille, stretta tra due tra le più trafficate vie consolari della capitale, Via Prenestina e Via Casilina.
Il cuore del Pigneto è certamente la sua isola pedonale; famosa, di giorno, per il mercato rionale e il fascino di alcuni suoi bar ostinatamente retrò e, di sera, per gli aperitivi, i ristoranti etnici e la vita notturna.
Queste caratteristiche hanno attirato al Pigneto molti studenti, vista anche la vicinanza con l’Università La Sapienza, e moltissimi artisti.
Diversi street artist di Roma hanno il loro studio proprio al Pigneto, che quindi è diventato uno dei principali quartieri dove trovare la street art a Roma.
Tra questi c’è ALICE PASQUINI, le cui immagini poetiche dai toni pastello sono dipinte in molte delle stradine irregolari caratteristiche di questo quartiere.
Oltre a queste opere di piccole dimensioni che immortalano momenti di vita quotidiana, Alice Pasquini ha anche firmato un murales in Via Fanfulla da Lodi, che è entrato a pieno titolo tra i più amati murales del Pigneto. Ispirato ad una foto che Gianni Berengo Gardin ha scattato a Parigi quando, in Italia, era ancora proibito baciarsi in pubblico, questo murales di Alice Pasquini ritrae due amanti su una panchina.
Altre due bellissime opere di street art al Pigneto sono state commissionate dalla galleria d’arte Varsi in occasione di due -altrettanto belle- mostre che hanno avuto luogo nel 2015, dedicate allo spagnolo DULK e all’italiano ETNIK.
Le due opere si trovano una davanti all’altra su Via Antonio Tempesta. ETNIK ha dipinto una delle sue caratteristiche composizioni geometriche sospese nello spazio che sfidano la gravità, mentre DULK ha raffigurato uno dei suoi surreali animali onirici.
In quest’angolo del Pigneto, il celebre street artist francese JEF AEROSOL ha realizzato alcuni stencil in bianco e nero che immortalano, come foto istantanee, il continuo flusso degli abitanti della metropoli.
Attivo sin dagli anni ‘80, Jef Aérosol è noto per le sue immagini che sanno emozionare ogni tipo di pubblico. Il celebre stencil del bambino, ad esempio, riesce a parlare ai bambini del quartiere, ai genitori e agli anziani che ricordano la loro infanzia.
Un’altra opera di street art al Pigneto degna di nota è la facciata astratta su Via Fortebraccio dipinta da 2501 (all’anagrafe, Jacopo Ceccarelli).
“Intersection” è una delle composizioni libere, ma di grande rigore geometrico, create dall’artista milanese al fine di rappresentare l’atto di dipingere in sé. Una riflessione estetica che immortala sul muro il suo stesso contesto, fatto delle ombre che lo percorrono durante un intero ciclo solare e del tempo che è stato necessario per completare l’opera.
Se a questo punto volete immergervi nella famosa vita notturna del quartiere Pigneto, amata dai romani di ogni quartiere, nel cortile interno del locale Rosti troverete un’opera del famoso stencil artist polacco M-CITY, che qui ha dipinto uno dei suoi tipici “ingranaggi” simbolo della società industrializzata.
Street Art Pigneto: i murales in onore di Pasolini
Urbanisticamente, il Pigneto si è formato a partire dal 1870 dall’unione di insediamenti abitativi preesistenti realizzati con edilizia spontanea.
Il fascino di questi piccoli borghetti dalle strade strette e le case basse ha reso il Pigneto un suggestivo scenario per molte pellicole cinematografiche, prime tra tutte “Roma Città Aperta” di Roberto Rossellini (1945) e “L’Accattone” di Pier Paolo Pasolini (1961).
Proprio Pasolini è una delle figure centrali della storia di questo quartiere, e a lui sono dedicate molte opere di street art al Pigneto. Le più conosciute si trovano lungo Via Fanfulla da Lodi (proprio dove Pasolini ha girato molte scene del film “L’Accattone” e dove amava passare le serate seduto ai tavolini dello storico Bar Necci) e sono state realizzate in occasione del 40° anniversario della morte dell’artista.
Questi tre murales del Pigneto rappresentano tre diverse facce di Pasolini: il Pasolini giornalista, il Pasolini poeta e il Pasolini regista.
Nel murales di OMINO71 il Pasolini giornalista veste i panni di un supereroe che combatte coraggiosamente contro il sistema politico. Il titolo dell’opera (“Io so i nomi”) viene dall’incipit di un famoso articolo sul terrorismo scritto da Pasolini nel 1974.
Per il murales “L’occhio di Pasolini” l’artista romano MAUPAL si è ispirato ad una famosa poesia di Pasolini sull’idea di bellezza e l’importanza di avere occhi che continuino a guardare, convinti che la bellezza non possa mai cessare di esistere.
Il terzo murales in onore di Pasolini al Pigneto è stato dipinto da MR KLEVRA, street artist di Roma dall’inconfondibile influenza bizantina. La sua “Piccola Maria”, difatti, è stata dipinta seguendo i canoni dell’arte sacra del 13° secolo, ma con l’aggiunta di dettagli realistici. L’immagine, un primo piano dell’attrice Margherita Caruso, è presa dal film di Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo” (1964).
Street Art Pigneto: i murales a tema politico e sociale
Storicamente, infine, il Pigneto e’ famoso per essere stato un quartiere molto attivo nel periodo dell’Antifascismo e aver conservato fino ai giorni nostri questa sua forte caratterizzazione politica.
Nelle casette basse del Pigneto hanno vissuto militanti della Resistenza romana, oggi commemorati non solo dalle targhe che portano il nome degli antifascisti che furono deportati nel 1944, ma anche da una delle principali opere politiche di street art al Pigneto: il murales di ALADIN in Via Giovanni Brancaleone dal titolo “Resistenza: Ieri, Oggi e Domani”.
L’artista di origine yemenita ha dipinto un trittico che collega il 70° anniversario della liberazione dai nazisti alle lotte sociali contemporanee, come quelle portate avanti dai manifestanti del movimento No-Tav.
Al Pigneto troviamo anche una delle più belle opere di BLU a Roma; dipinto all’ingresso dell’ex-complesso industriale Snia Viscosa (oggi trasformato in centro sociale, all’interno del quale si trovano molti graffiti e altri interventi di street art), questo murales di BLU rappresenta una massa di lavoratori sfruttati e sottomessi, un destino dal quale i personaggi gialli in primo piano sono riusciti a liberarsi.
Il tema sociale è, infine, anche al centro di uno dei murales più grandi di Roma, dipinto dal duo polacco ETAM CRU in Via Lodovico Pavoni. Alta ben 32 metri, l’opera rappresenta un senzatetto che beve un caffè mentre esce da un cassonetto, simbolo delle criticità della metropoli contemporanea come il consumismo e l’emergenza abitativa.
Queste sono solo alcune delle anime del Pigneto, un quartiere ricco di sfaccettature che vi invitiamo a scoprire attraverso il nostro Tour della Street Art di Roma!
Testo a cura di Giulia, street art blogger e fondatrice di Blocal